La visione di Jony Ive nei prodotti Apple inizia lentamente a svanire: è un bene o un male?

La visione di Jony Ive nei prodotti Apple inizia lentamente a svanire: è un bene o un male?

Jony Ive è stato il responsabile del design dei prodotti Apple per circa 30 anni. Sono già trascorsi 3 anni da quando ha lasciato l’azienda e la sua influenza inizia soltanto adesso ad affievolirsi.

Ive ha iniziato a lavorare nel 1992 ed i suoi primi progetti sono stati tutt’altro che un successo. Quando Steve Jobs ritornò in Apple nel 1997, vide qualcosa di unico in questo ragazzo e decise di promuoverlo a vicepresidente dell’Industrial Design. Ive ormai era cresciuto, la sua visione dei prodotti era migliorata e con maggiori risorse a disposizione aveva modo di esplorare nuove idee e di creare prodotti di gran lunga superiori, i quali poi hanno decretato il successo di Apple negli anni a venire.

Ancora oggi, tutti i dispositivi Apple risentono dell’influenza di Ive: iPhone, iPad, Mac, iPod, Apple Watch, davvero non esiste un dispositivo in cui non abbia investito tempo ed idee.

Ive però era un designer ed in quanto tale progettava i prodotti nella maniera più bella possibile, dando poi filo da torcere agli ingegneri che dovevano superare sfide enormi per poter effettivamente realizzare i prodotti in quel modo. Alcune volte, sotto il controllo di Ive, la bellezza estetica ha avuto una rilevanza maggiore rispetto alla praticità d’uso: basta pensare all’iPod Shuffle senza tasti, oppure al Magic Mouse 2 e la strana posizione della porta di ricarica in basso che impedisce di utilizzare l’accessorio durante la ricarica.

Quando Steve Jobs ha lasciato il posto a Tim Cook, l’intera azienda ha cambiato il modo di vedere le cose ed ha adottato un approccio più legato alla praticità d’uso che al design. Intendiamoci, i prodotti sono ancora estremamente curati nei minimi dettagli ma, piuttosto che un azzardo estetico, adesso Apple preferisce soddisfare gli utenti. Basta pensare ai MacBook che seguivano la tendenza di uno spessore sempre più ridotto grazie alla rimozione di tutte le porte, tendenza che “la nuova Apple” ha fermato, reintroducendo un maggior numero di accessi ai dispositivi esterni direttamente sui dispositivi, facendo la gioia dei professionisti.

Ive e Steve Jobs erano estremamente idealisti ed avevano lo stesso modo di vedere le cose mentre Tim Cook è molto più pragmatico ed è un bravissimo amministratore delegato che è riuscito a portare l’azienda a guadagni astronomici. Questa diversa filosofia, tuttavia, ha portato Ive ad abbandonare l’azienda e fondarne una propria.

Il designer lavora ancora con Apple ma viene “assunto a progetto” ed è un ruolo assai diverso rispetto a quello che ricopriva in precedenza. Sappiamo infatti che ad Ive sta collaborando con Apple per il Visore AR che verrà lanciato prossimamente.

Probabilmente è per questo motivo che in Apple non sono ancora state fatte delle grandi rivoluzioni in termini di design ma i prodotti sono stati aggiornati più volte, presentando quelle che potremmo definire delle naturali evoluzioni che non sono andate a stravolgere completamente l’estetica del passato. Diciamo che Apple in questi anni ha rimediato agli errori del passato, facendo lavorare insieme il team di designer con quello degli ingegneri. 

Oltre alla reintroduzione delle porte sui MacBook infatti, sono sparite le tastiere “a farfalla” caratterizzate da enormi problemi per gli utenti ma fortemente volute da Ive perchè permettevano di ridurre lo spessore. E’ scomparsa anche la Touch Bar perchè (seppur molto carina), non era per niente pratica nè utile: per diverse operazioni addirittura rallentava gli utenti anzichè agevolarli. Perfino un dispositivo semplice come il telecomando della Apple TV è stato completamente riprogettato per renderlo meno bello ma sicuramente più pratico e veloce nell’utilizzo.

L’unico nuovo computer presentato da Apple dopo i tempi d’oro di Ive è il Mac Studio ma anche in questo caso non si può dire che si tratti di un prodotto completamente pensato dai nuovi designer visto che esteticamente ricorda molto un Mac Mini. Probabilmente però, la “vecchia Apple” non avrebbe mai sfornato un computer del genere, con uno spessore così notevole. La soluzione che propose Ive per i Mac Pro fu un bellissimo cilindro lucido e nero ma ai tempi non esistevano i chip M1 e quindi non possiamo immaginare cosa avrebbe partorito la sua mente al posto dei Mac Studio. Sicuramente sarebbe nato un computer molto diverso dalla linea Mini.

Quel che è certo è che adesso Apple tiene molto di più all’opinione ed i feedback degli utenti e sta cercando di colmare le lacune ed i problemi che hanno caratterizzato gli anni passati. Ive era anche il capo del design di iOS e probabilmente non avrebbe mai introdotto i Widget nel sistema operativo per iPhone ed iPad.

Abbiamo modo di pensare che con iOS 16, quest’anno, Apple possa aver ascoltato ancora una volta il desiderio degli utenti, introducendo una nuova schermata di sblocco, così come una Schermata Home e Widget ancora più personalizzabili, zittendo chi da sempre preferisce Android per la maggiore versatilità e personalizzazione. Abbiamo sentito dire che potrebbero essere introdotti anche degli sfondi “speciali” che integrano all’interno delle funzionalità di Widget. Ad esempio, uno sfondo che potrebbe mostrare un calendario dinamico in Lockscreen o essere associato alla visualizzazione di contenuti da altre app. Immaginate il tutto come dei quadranti di Apple Watch, con diversi stili tra cui scegliere per poi personalizzarli a piacimento. Ne sapremo di più domani, seguendo la WWDC22 in diretta su iSpazio a partire dalle 18:30!

Voi cosa ne pensate?