Apple ed Epic Games di nuovo in tribunale a causa delle regole dell’App Store

Apple ed Epic Games di nuovo in tribunale a causa delle regole dell’App Store

Riprende la battaglia legale tra Apple ed Epic Games, con gli avvocati di entrambe le società che si sono incontrati presso la Corte d’Appello degli Stati Uniti per tentare di ribaltare la sentenza iniziale dello scorso anno.

La battaglia legale Apple vs Epic Games è iniziata nel lontano 2020 quando quest’ultima‌ ha iniziato a consentire ai giocatori di Fortnite di effettuare acquisti direttamente nell’app, aggirando le regole di acquisto in-app. Apple ha rapidamente rimosso l’app Fortnite dall’App Store ed ‌Epic Games‌ ha intentato causa antitrust contro le regole dell’‌App Store‌.

‌Epic Games‌ mirava a convincere il tribunale a consentire app store di terze parti e metodi alternativi per ottenere app su dispositivi iOS, ma l’azienda della Carolina del Nord‌ ha perso la causa, portandola a presentare ricorso. Apple ha vinto la causa antitrust, ma gli è stato ordinato di consentire agli sviluppatori di aggiungere collegamenti in-app a siti Web esterni in cui i pagamenti possono essere accettati.

Tuttavia, Apple non vuole cambiare le regole dell’‌App Store‌ e ha anche fatto appello, portando alla battaglia legale di oggi. Epic Games sosterrà che il tribunale ha commesso “molteplici errori legali” nella sua sentenza iniziale, sostenendo ancora una volta che deve essere consentito il sideload.

La società di Cupertino sostiene che ‌Epic Games‌ abbia perso il processo a causa di accuse “senza precedenti” e “infondate” di condotta anticoncorrenziale che alla fine non hanno influenzato il giudice. Epic, afferma Apple, ha fatto affermazioni di vasta portata ai limiti della legge antitrust e non vi è alcuna base per ribaltare la sentenza in appello.

Apple sosterrà anche che il tribunale ha commesso un errore durante l’implementazione di un’ingiunzione che imporrà modifiche all’‌App Store‌.

Infine, la società capitana da Tim Cook afferma che, poiché non è stato ritenuto coinvolto in comportamenti anticoncorrenziali, le regole dell’App Store non sono ingiuste e il tribunale distrettuale non aveva l’autorità per imporre un’ingiunzione.