Twitter blocca ufficialmente l’utilizzo della sue API: è la fine per tutti i client di terze parti

Twitter blocca ufficialmente l’utilizzo della sue API: è la fine per tutti i client di terze parti

Ormai Twitter è diventata una fonte di articoli quotidiani visti i cambiamenti che si stanno susseguendo su questo social da quando è stato acquistato da Elon Musk.

L’imprenditore ha più volte sottolineato quanto sia disastrosa la situazione finanziaria di Twitter. Il social è pieno di debiti e sarebbe già dovuto fallire. Con i ricavi non si riesce a sostenere il giro di spese e Musk sta tentando qualsiasi strada per risollevare le sorti dell’uccellino blu. Molti apprezzano Musk ma tanti altri pensano che stia tirando troppo la corda, la quale potrebbe spezzarsi da un momento all’altro.

Dopo aver licenziato diversi dirigenti e tantissimi sviluppatori, l’organico di Twitter è stato ridotto all’osso: con i pochi sviluppatori rimasti in azienda si procede a rilento per quanto riguarda l’introduzione di nuove funzioni ma nel frattempo “si risparmia”. Sono stati completamente stravolti i badge di verifica e l’abbonamento a Twitter Blue è stato ripristinato ad un prezzo più alto che però permette di ottenere automaticamente il badge blu di verifica (una cosa molto appetibile per alcuni utenti, tanto da spingerli ad affrontare il nuovo costo mensile).

Adesso arriva un’altra notizia: dopo una settimana di problemi, dubbi e mezze ammissioni, oggi Twitter ha ufficialmente dichiarato che bloccherà l’accesso alle sue API e questo significa che tutte le applicazioni di terze parti smetteranno di funzionare.

La ragione di tutto questo sarebbe sempre riconducibile alla crisi finanziaria che sta affrontando il social network: attraverso i client di terze parti infatti, non è possibile mostrare la pubblicità che viene invece offerta tramite l’app ufficiale e questo comporta una perdita importante che non può essere più trascurata.

La notizia era già nell’aria, quando applicazioni come Twitterrific e Tweetbot (in assoluto le più popolari tra le app di terze parti) iniziavano a lamentare problemi di funzionamento.

Comprensibilmente la scelta di Twitter è stata accolta molto male da questi sviluppatori ma anche da tutti gli utenti che avevano pagato dei soldi per acquistarli. Quello di cui si lamenta maggiormente Craig Hockenberry, sviluppatore di Twitterrific, è che:

“non c’è stato alcun preavviso per i creatori di client, gli utenti si sono ritrovati uno strano errore e nessuno ha spiegato cosa stesse succedendo. Non abbiamo potuto nemmeno ringraziare gli utenti che sono stati con noi per più di un decennio”.

Con tutti questi malcontenti tra gli utenti e gli sviluppatori, resta da capire se Twitter risulterà ancora interessante per qualcuno oppure se alla lunga tutte queste misure lo cambieranno così profondamente da non essere più considerato da nessuno.