L’amministrazione Biden a favore di modifiche radicali all’ecosistema di Apple
Secondo quanto riferito, l’amministrazione Biden è a favore di una nuova legislazione per apportare importanti modifiche alle restrizioni della piattaforma Apple e alle politiche dell’App Store.
Nell’aprile dello scorso anno, l’NTIA (National Telecommunications and Information Administration) ha annunciato di aver avviato un’indagine sulla concorrenza negli ecosistemi delle app mobili. L’indagine è stata avviata nel luglio 2021, con l’obiettivo di formulare raccomandazioni per migliorare la concorrenza, ridurre le barriere all’ingresso e massimizzare i vantaggi per gli utenti.
Mesi dopo che i suoi contenuti sono stati condivisi con la Casa Bianca, l’NTIA ha pubblicato il rapporto “Competition in the Mobile Application Ecosystem”, il primo rapporto del genere sull’ecosistema Apple da parte di un’organizzazione federale. Sulla base dei risultati dell’indagine, il rapporto raccomanda:
Gli app store di terze parti dovrebbero essere consentiti e agli utenti non dovrebbe essere impedito di eseguire il sideload delle app al di fuori dell’app store di un gatekeeper. Le misure legislative e regolamentari dovrebbero vietare le restrizioni su sideload, app store alternativi e app web;
I requisiti che vietano agli sviluppatori di utilizzare sistemi di pagamento in-app alternativi dovrebbero essere vietati;
Le app per browser Web di terze parti dovrebbero essere in grado di offrire funzionalità complete e non essere soggette a restrizioni;
Gli utenti dovrebbero essere in grado di scegliere quali app vogliono come predefinite ed eliminare o nascondere le app preinstallate;
I processi di revisione dell’App Store dovrebbero essere più trasparenti.
Il rapporto afferma che sarà probabilmente necessaria una nuova legislazione e ulteriori azioni antitrust per porre rimedio ai problemi esistenti e aumentare la concorrenza negli ecosistemi delle app mobile.
L’ecosistema di Apple è stato oggetto di un attento esame da parte dei governi di tutto il mondo negli ultimi anni, inclusi Regno Unito, Germania, Italia, Unione Europea, Corea del Sud e Giappone.