Ad Apple non piace Chat GPT: Le app che lo integrano potranno essere scaricate solo dai maggiorenni

Ad Apple non piace Chat GPT: Le app che lo integrano potranno essere scaricate solo dai maggiorenni

Apple è sempre stata molto severa in termini di privacy e sicurezza, soprattutto per quanto riguarda tutto ciò che finisce in App Store dove i controlli sono davvero rigidi.

A quanto pare, una nuova regola – ancora non scritta –  va a scontrarsi con Chat GPT e le app che integrano questa intelligenza artificiale.

A riportare le vicende è il Wall Street Journal segnalando come Apple abbia rifiutato l’aggiornamento di BlueMail a seguito dell’implementazione dell’ultima versione di ChatGPT all’interno del client mail.

Il Team di revisione App Store ha rifiutato l’applicazione esprimendo preoccupazioni per gli strumenti linguistici basati su intelligenza artificiale perchè quest’ultimi possono generare contenuti inappropriati per i bambini. Basta inserire poche frasi di un certo tipo per ottenere indicazioni e linguaggi poco consoni ad un pubblico di minori.

Di conseguenza, il team di revisione ha richiesto di aumentare il limite di età a 17 anni affinchè l’applicazione venga approvata oppure di rimuovere Chat GPT e continuare a diffondere l’applicazione senza limite minimo di età.

Lo sviluppatore, naturalmente, è andato su tutte le furie, anche perchè sostiene di aver già implementato un filtro dei contenuti e limitare l’app ai maggiori di 17 anni significherebbe ridurne i download o rendere l’app inaccessibile ad alcuni clienti che la utilizzano già da tempo. E’ stata quindi avviata una contestazione, facendo ricorso all’App Review Board che attualmente sta indagando sul reclamo.

Anche Bing, che di recente ha incluso Chat GPT all’interno del motore di ricerca, è passata ad una classificazione di 17 anni o superiore (normalmente abbinata ad app che linguaggio offensivo, contenuti sessuali o riferimenti a droghe), mentre sul Google Play Store non è cambiata la classificazione. Tutto questo confermerebbe che si tratta di un nuovo requisito Apple ancora non scritto.

L’azienda di Cupertino sembra non essere interessata a sviluppare la propria intelligenza artificiale generativa ma, al contempo, non vuole favorirne la diffusione, limitandola fin dove gli è possibile farlo.