TikTok rischia nuovamente di essere bandita dagli Stati Uniti: sembra ripetersi la storia di Huawei

TikTok rischia nuovamente di essere bandita dagli Stati Uniti: sembra ripetersi la storia di Huawei

TikTok è una delle applicazioni più popolare al mondo ed essendo di proprietà cinese potrebbe (potenzialmente) condividere i dati degli utenti americani con le autorità cinesi, generando un pericolo per la sicurezza nazionale.

Già l’amministrazione Trump aveva stabilito di bannare l’applicazione dagli Stati Uniti, poi TikTok si è rivolta al tribunale ed ha vinto. Adesso l’America sta chiedendo a ByteDance, l’azienda madre di TikTok, di far cedere agli investitori cinesi tutte le quote della società in loro possesso. In caso contrario, verrà nuovamente richiesto il ban dell’applicazione.

E’ proprio la portavoce di TikTok, Brooke Oberwetter, ad aver confermato questa notizia a Reuters, dichiarando di aver ricevuto la richiesta dalla commissione per gli investimenti esteri degli Stati Uniti di far vendere ai proprietari cinesi le loro quote.

Secondo il Wall Street Journal, il 60% delle quote di ByteDance sono di proprietà di investitori internazionali, il 20% è in mano ai dipendenti ed il restante 20% è dei fondatori.

ByteDance ritiene tutto questo assolutamente insensato: un’eventuale cessione delle quote degli investitori cinesi non risolverebbe il fantomatico problema della sicurezza nazionale, poiché non imporrebbe alcuna nuova restrizione sul flusso dei dati o sull’accesso. La portavoce di TikTok ha dunque suggerito un’altra soluzione, ovvero quella di implementare un sistema di protezione dei dati degli utenti statunitensi con un robusto sistema di monitoraggio di terze parti, sistema di veto e di verifica, cosa che tra l’altro si sta già attuando.

La verità è che TikTok è stata presa di mira dagli Stati Uniti perchè non americana.

TikTok è l’unica applicazione cinese ad avere una così grande popolarità a livello internazionale ed è l’unica che è riuscita a farsi spazio in un settore dominato in gran parte da aziende statunitensi. Infatti:

Meta amministra Whatsapp, Facebook ed Instagram;
Netflix ed Amazon sono i maggiori esponenti dell’intrattenimento e streaming audiovisivo;
Google e Microsoft si contendono i motori di ricerca
Apple e Google possiedono i due sistemi operativi più utilizzati al mondo

L’unica anomalia è TikTok. 

In passato, gli Stati Uniti hanno cercato di gestire le attività di TikTok all’interno del Paese attraverso una società statunitense, ma l’operazione non si è mai concretizzata.

E’ una storia che si ripete in quanto abbiamo già assistito al successo e al declino della cinese Huawei: Dopo essere diventato uno dei 3 produttori di smartphone più grandi ed importanti al mondo, il governo è intervenuto con il divieto da parte delle aziende americane di fornire hardware e software a quest’azienda. Google non ha più potuto concedere l’utilizzo del Play Store e di conseguenza le vendite di Huawei sono iniziate a calare in maniera vertiginosa.

Al momento, non ci sono indicazioni che l’amministrazione guidata da Joe Biden possa avere maggiori successi in tribunale relativamente al blocco di TikTok rispetto a quella precedente. In ogni caso, il Congresso sta valutando una proposta per aumentare gli strumenti a sua disposizione per valutare le tecnologie e le applicazioni straniere provenienti da determinati Paesi, inclusa la Cina.

Nel frattempo, ed è notizia di oggi, il Governo britannico ha ufficialmente bannato TikTok dai dispositivi governativi, provvedimento già preso anche dal Parlamento Europeo ad inizio Marzo.