Apple pretende almeno 3 giorni di lavoro in sede: controlli in corso, rischio licenziamenti

Apple pretende almeno 3 giorni di lavoro in sede: controlli in corso, rischio licenziamenti

Come abbiamo detto nei giorni scorsi, Apple sta evitando il licenziamento dei dipendenti ma sta utilizzando una politica molto più dura e stringente per tutti coloro che lavorano in azienda. Sembra quasi che si voglia portare le persone a licenziarsi da sole e non rimpiazzare quei posti vacanti.

Malgrado tutta la tecnologia di cui dispone, Apple è sempre stata tra le aziende meno propense a concedere lo smart working, ritenendo l’attività in presenza fondamentale per lo sviluppo dei progetti in corso e la promozione dei rapporti interpersonali.

Per Apple, ad esempio, lo scambio di idee che si ottengono nel momento in cui si provano e toccano con mano i dispositivi è un’esperienza che vale moltissimo e non può essere sostituita da nessun mezzo virtuale. Se poi aggiungiamo tutta la segretezza dei vari progetti e la necessità di coordinare il team di design con quello hardware, comprendiamo perfettamente le motivazioni di questa scelta.

Ad ogni modo, un regolamento interno, diramato da Tim Cook alla fine del periodo più brutto della pandemia, ha stabilito che ogni dipendente è obbligato ad almeno 3 giorni di lavoro in sede. A quanto pare qualcuno non starebbe rispettando questa regola ed Apple ha deciso di indagare.

Sono quindi iniziati i controlli, attraverso l’analisi dei dati dei badge utilizzati per l’ingresso in azienda. Se un dipendente non si reca in ufficio almeno 3 volte a settimana, scatta il primo richiamo, poi altri avvisi più frequenti ed infine il licenziamento. 

Per alcuni analisti questa rigidità è da attribuire anche ad un altro fattore: Apple ha la necessità di intensificare il ritmo di lavoro. Ci sono tanti prodotti in ballo ma nessuno di questi è pronto e senza nuovi prodotti le entrate non possono crescere, innescando un circolo vizioso che porterebbe l’azienda a ridurre il fatturato trimestre dopo trimestre.

Apple vuole lanciare il visore AR: Tim Cook ha già ricevuto il responso dal team di progettazione ma quel “non è pronto e non riusciamo a fare in tempo per Giugno” non è piaciuto al CEO che ha continuato a pretendere di avere un prodotto finito entro la WWDC 23.