Hinton, il padrino dell’AI, lascia Google: “Se l’AI avanza, si perderanno i lavori e crescerà la disinformazione”

Hinton, il padrino dell’AI, lascia Google: “Se l’AI avanza, si perderanno i lavori e crescerà la disinformazione”

Geoffrey Hinton, uno degli esperti più importanti nel campo delle reti neurali e dell’Intelligenza Artificiale, ha annunciato di aver lasciato Google dopo un periodo di dieci anni.

La ragione di tale scelta risiede nella convinzione di Hinton che i modelli generativi basati sull’Intelligenza Artificiale, come ChatGPT di OpenAI e Bard di Google, possano rappresentare una minaccia per la società se non regolati adeguatamente.

Secondo Hinton, noto come “il padrino dell’AI”, è difficile prevenire che persone malintenzionate le utilizzino per scopi negativi.

Nel 2012, Hinton, all’epoca professore di scienze informatiche presso l’Università di Toronto, sviluppò una rete neurale in grado di analizzare migliaia di contenuti per identificare oggetti comuni. Il progetto fu successivamente acquisito da Google per 44 milioni di dollari. Da quel momento in poi, Hinton ha continuato a lavorare per Google ma oggi si dice preoccupato della recente accelerazione nello sviluppo di modelli capaci di generare video, immagini o persino storie in pochi secondi perché pongono in secondo piano la questione etica.

“Si arriverà al punto che non sarà più possibile distinguere cos’è vero”.

Dopo l’introduzione di ChatGPT, altre aziende come Google e Microsoft hanno accelerato i propri investimenti in questo settore. Microsoft ha investito 10 miliardi di dollari in OpenAI ed ha integrato la tecnologia nel motore di ricerca Bing ed in altri servizi. Google ha reagito annunciando Bard. OpenAI al momento resta in vantaggio ed ha presentato GPT-4, che ha ridotto (anche se non eliminato) i problemi di “allucinazioni” ovvero quelli che gli fanno scrivere dei fatti completamente inventati.

Hinton è convinto che questa accelerazione aggraverà i problemi esistenti: Ci renderà più stupidi, incapaci di studiare, apprendere e ricordare. Ci sostituirà in tantissime mansioni e verranno dati per buoni i suoi risultati malgrado possa indurre in disinformazione e disoccupazione. I cervelli umani possono risolvere equazioni come il guidare automobili, grazie al talento innato nell’archiviare informazioni ed il ragionare su soluzioni di problemi. In futuro potremmo perdere questa capacità. La tecnologia alla base di ChatGPT presenta un numero compreso tra 500 miliardi ed un trilione di connessioni. Le conoscenza di GPT-4 sono “centinaia di volte maggiori” rispetto a qualsiasi essere umano. Ciò porta Hilton alla conclusione che i sistemi di intelligenza artificiale potrebbero già essere più intelligenti di noi.

“Basta osservare dove ci trovavamo cinque anni fa e dove siamo adesso”, ha dichiarato. “Pensate a questa differenza ed immaginate il futuro. È spaventoso”.

Il ragionamento di Hinton riguarda anche il mondo del lavoro, dove moltissimi settori come traduzioni, assistenti personali e paralegali potrebbero essere schiacciati. Secondo Hinton, l’Intelligenza Artificiale “elimina lavori noiosi” ma non introduce abbastanza nuovi posti di lavoro rispetto a quelli che sostituisce.

C’è una soluzione?

“Vorrei avere una soluzione, ma non sono sicuro che ci sia”, ha aggiunto Hinton.

I governi, tuttavia, stanno prestando molta attenzione all’ascesa dell’IA: la Casa Bianca ha invitato gli amministratori delegati di Google, Microsoft e OpenAI ad incontrarsi con la vice presidente, Kamala Harris, per una “franca discussione” su come controllare i rischi della tecnologia. I legislatori europei stanno inoltre accelerando i negoziati per approvare nuove regole sull’IA.