Le nuove custodie Apple in FineWoven deludono gli utenti: “categoricamente terribili”
A partire da quest’anno Apple ha compiuto una scelta ecologica eliminando tutti gli accessori in pelle ed introducendo il FineWoven, un nuovo tipo di tessuto.
Per essere più precisi, il FineWoven è costituito da un micro twill che Apple definisce “lussuoso e durevole” tant’è che il prezzo di vendita è rimasto a 69€, esattamente quanto le cover in pelle. Apple ha lanciato anche dei cinturini Apple Watch, un portafoglio MagSafe ed un portachiavi AirTag in FineWoven.
Inutile dirvi che nelle prime recensioni (con affidabilità pari a zero) hanno tutti esaltato questo materiale, definendolo addirittura bello come la seta (affermazione di per sè già esagerata per chiunque si intenda anche vagamente di tessuti).
Ora che le custodie stanno arrivando a casa degli utenti invece, sui social iniziamo a leggere pareri diametralmente opposti. In molti stanno effettuando il reso dichiarando che sembrano cover da 10€ e che non valgono assolutamente il prezzo proposto da Apple.
L’opinione più comune è che la custodia in sè risulta anche carina ma che assolutamente non vale quel prezzo.
Gli unici ad aver recensito queste cover senza fingere e senza tutte le esagerazioni che solitamente gli influencer includono in ogni promozione, sono stati i ragazzi di The Verge che le hanno definite “davvero pessime”, descrivendo l’intera linea di prodotti FineWoven “categoricamente terribile”:
Quando ho tirato fuori il portafoglio MagSafe dalla sua scatola, ho già potuto vedere dei segni di usura lungo i bordi. Anche piccoli pelucchi si sono impigliati immediatamente nel tessuto. E poi c’è il test delle unghie.
Quando gratti il FineWoven i risultati sono quasi permanenti. Quando abbiamo provato per la prima volta le custodie dopo averle ritirate all’Apple Park, il caporedattore di The Verge, Nilay Patel, ne ha presa una e ci ha passato sopra le unghie cinque volte. Questo è bastato per lasciare una scia di graffi indelebile sul tessuto e sono ancora li dopo una settimana, non importa quante volte ho provato a “lucidarli” strofinandoci il dito sopra.