I server IA di Apple utilizzeranno sofisticate tecniche informatiche per preservare la privacy

I server IA di Apple utilizzeranno sofisticate tecniche informatiche per preservare la privacy

Tra poche settimane, durante la WWDC di Apple che prenderà il via il 10 giugno, verranno svelate le novità in arrivo su iOS 18 e sugli altri sistemi operativi dell’azienda.

Tra queste, spiccherà l’intelligenza artificiale (IA). Come anticipato da Bloomberg e da altre fonti, Apple punta a sfruttare un approccio ibrido che combina l’elaborazione dati on-device con quella sui propri server.

Tuttavia, la gestione dei dati utente sulle infrastrutture server di Apple solleva preoccupazioni in termini di privacy, soprattutto considerando la storica promozione del brand verso l’elaborazione dati direttamente sui dispositivi. Oggi, The Information rivela che Apple ha una soluzione innovativa per offrire potenti funzionalità di elaborazione IA sul cloud, mantenendo al contempo rigorosi standard di privacy.

Secondo il report, Apple intende impiegare tecniche di “confidential computing”, consentendo una vera e propria “elaborazione a scatola chiusa”. Normalmente, i servizi cloud crittografano i dati solo su disco, durante l’archiviazione. Tuttavia, per poter essere elaborati o trasformati sui server, i dati devono essere decifrati in memoria.

La novità, stando a The Information, risiede nella capacità di Apple di elaborare i dati utente mantenendoli privati durante l’intero processo. Questo è possibile grazie all’aggiornamento delle architetture Secure Enclave, che abilitano un modello di programmazione innovativo. Già in precedenza, Bloomberg aveva ipotizzato un collegamento con Secure Enclave e il progetto Apple Chips in Data Centers (ACDC).

The Information ammette che un potenziale rischio potrebbe sussistere in caso di accesso fisico non autorizzato agli hardware server di Apple. Tuttavia, l’approccio rimane di gran lunga più sicuro rispetto a quanto offerto dai competitor nel campo dell’IA. Infatti, il sistema è talmente sicuro da consentire ad Apple di affermare, in presenza di forze dell’ordine o richieste governative, di non avere accesso alle informazioni e di non poter fornire alcun dato utente in caso di mandati o indagini.

Curiosamente, sembra che lo sviluppo di questa iniziativa di confidential computing risalga a prima del boom dell’IA, con The Information che riporta di lavori interni ad Apple in corso da almeno tre anni. Sebbene il suo utilizzo a breve termine riguardi funzionalità IA in iOS 18, la società ha piani a lungo termine per questa tecnologia.

Ad esempio, il report ipotizza che in futuro Apple possa creare dispositivi indossabili leggeri, privi di processori potenti, in grado di delegare l’elaborazione dati al backend di Apple.

Tuttavia, i dettagli precisi su come funzionerà tutto ciò rimangono ancora poco chiari. The Information sottolinea che non è ancora chiaro come Apple riuscirà a mantenere il modello di sicurezza quando un singolo chip in un data center gestisce contemporaneamente richieste provenienti da molteplici utenti.

Inoltre, non si ha ancora una visione completa delle risorse di cloud computing basate su Apple Silicon a disposizione della società in questo momento. Di conseguenza, è possibile che il lancio iniziale sia limitato. Precedenti rapporti indicano che Apple ha appena iniziato a implementare chip M2 Ultra nel proprio cloud, con l’obiettivo di passare a M4 in futuro.

Ulteriori informazioni saranno sicuramente svelate durante la WWDC che prenderà il via tra poche settimane. Il 10 giugno Apple presenterà ufficialmente per la prima volta la sua strategia di intelligenza artificiale.