Scoperti nuovi materiali per realizzare i display OLED: maggiore resa, più semplici da processare e più economici

Scoperti nuovi materiali per realizzare i display OLED: maggiore resa, più semplici da processare e più economici

Uno studio condotto dai dipartimenti di chimica della University of Manchester e della University of Eastern Finland ha portato alla scoperta di nuovi materiali per la produzione di OLED blu, ottenibili con un processo più semplice e meno costoso rispetto a quelli oggi impiegati.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Communications Chemistry, ha individuato un metodo innovativo di sintesi che potrebbe abbattere i costi di produzione dei display OLED, migliorando al contempo l’efficienza e la qualità del colore blu. I nuovi materiali raggiungono un’efficienza del 21% nella conversione dell’energia elettrica in luce, con una resa cromatica ancora più pura rispetto ai metodi attuali.

Un processo più semplice e accessibile

Gli OLED blu rappresentano una delle sfide più complesse nella produzione di display, a causa della loro limitata stabilità e dell’alto costo dei materiali attualmente utilizzati. Il nuovo approccio sviluppato dai ricercatori consente di ottenere prestazioni comparabili, o addirittura superiori, riducendo la complessità del processo produttivo.

“Mentre i metodi attuali richiedono molteplici passaggi complessi e materiali costosi, questo nuovo approccio raggiunge prestazioni comparabili o migliori in un unico passaggio”, si legge nel comunicato che accompagna la pubblicazione dello studio.

Lo studio, intitolato “High triplet energy host material with a 1,3,5-oxadiazine core from a one-step interrupted Fischer indolization”, è stato condotto da Alexander Romanov della University of Manchester, con il supporto teorico di Mikko Linnolahti e Nguyen Le Phuoc della University of Eastern Finland.

Quali saranno le conseguenze per il mercato?

Se questa nuova tecnologia verrà applicata su larga scala, potrebbe rivoluzionare la produzione di display OLED, rendendoli più economici e accessibili. Troverebbero facile impiego sia negli smartphone che nei televisori.

Non resta che attendere i prossimi sviluppi e le eventuali applicazioni industriali di questa scoperta.