Apple cambia le regole dell’App Store in Europa per evitare nuove multe

Apple cambia le regole dell’App Store in Europa per evitare nuove multe

Apple ha annunciato una serie di cambiamenti epocali alle regole dell’App Store in Europa, nel tentativo di adeguarsi alle richieste del Digital Markets Act (DMA) ed evitare ulteriori multe dopo quella da 500 milioni di euro ricevuta ad aprile.

L’azienda aggiorna le proprie linee guida e modifica le commissioni, i link esterni, le promozioni e le condizioni per gli sviluppatori, aprendo a un nuovo scenario per tutto l’ecosistema digitale europeo.

Le policy per gli sviluppatori cambiano

La novità più rilevante riguarda la maggiore libertà concessa agli sviluppatori. Fino ad oggi, chi distribuiva app secondo i “termini alternativi” previsti per l’UE poteva inserire una sola URL statica all’interno delle proprie app, senza poter usufruire di tracking avanzato, redirect o altri tipi di link intermedi. Inoltre, le offerte promozionali potevano essere comunicate solo verso il proprio sito web.

Ora, invece, Apple allenta queste restrizioni:

Gli sviluppatori potranno promuovere le offerte attraverso qualsiasi canale, non solo il proprio sito, ma anche altri siti, app o marketplace alternativi.
Sarà possibile aggiungere più destinazioni e personalizzare l’interfaccia dei link promozionali, includendo anche parametri di tracciamento, reindirizzamenti e altre opzioni avanzate.
Non ci sarà più il limite a una sola URL statica: i link potranno essere multipli e indirizzare a servizi differenti.

Apple ha anche modificato il famoso “scare sheet” (l’avviso che compariva agli utenti al primo click su link esterni): ora l’utente vedrà il disclosure sheet solo la prima volta, ma potrà scegliere di non visualizzarlo più nelle interazioni successive all’interno della stessa app.

Gli sviluppatori in Europa possono già usufruire di queste nuove regole.

Nuove condizioni economiche e commissioni

In parallelo, Apple modifica le condizioni economiche dell’App Store in Europa. Alcune regole non si applicano agli app store alternativi o alle offerte promozionali che utilizzano solo testo statico all’interno di un’app, ma coinvolgono tutti i casi in cui vengono inseriti link web o provider di pagamenti alternativi.

Initial Acquisition Fee

Apple introduce una “Initial Acquisition Fee”:

Si tratta di una commissione del 2% su ogni vendita di beni o servizi digitali effettuata da nuovi utenti nei primi sei mesi dal download dell’app.
Sono esenti gli sviluppatori iscritti all’Apple Small Business Program.
Sono esenti gli utenti già acquisiti in precedenza.

Store Services Fee

La commissione per i servizi App Store viene ora suddivisa in due livelli:

Primo livello: 5% di commissione per un set limitato di servizi, come la distribuzione delle app, la gestione e le funzioni di sicurezza. Mancano però aggiornamenti automatici, suggerimenti per la ricerca, promozioni, strumenti di marketing, recensioni e consigli personalizzati.
Secondo livello: 13% di commissione (ridotta al 10% per i membri del Small Business Program o per gli abbonamenti di lunga durata), che garantisce l’accesso a tutti i servizi dell’App Store.

Commissioni per tecnologie principali

Gli sviluppatori che scelgono i termini alternativi nell’UE dovranno continuare a pagare il Core Technology Fee già annunciato: 0,50€ per ogni installazione annuale dopo il primo milione di download.

Per chi opta per i termini standard, è prevista una nuova Core Technology Commission: una commissione del 5% sulle vendite effettuate tramite promozioni di pagamenti alternativi in-app.

Dal 1° gennaio 2026, Apple introdurrà un modello di business unificato per l’UE: tutti gli sviluppatori passeranno dalla Core Technology Fee alla nuova Core Technology Commission, basata sulle vendite di beni e servizi digitali invece che sui download delle app.

Apple ha rilasciato una dichiarazione a 9to5Mac in cui sottolinea di non essere d’accordo con le richieste della Commissione Europea e ha annunciato che farà ricorso entro il 7 luglio.

“La Commissione Europea richiede ad Apple una serie di ulteriori cambiamenti all’App Store. Non siamo d’accordo con questo esito e abbiamo intenzione di presentare appello”, fa sapere l’azienda, che sottolinea le difficoltà nel trattare con regolatori che “continuano a cambiare le aspettative” e minacciano nuove sanzioni.

Nel frattempo, Apple ricorda di aver collaborato a lungo con la Commissione Europea, pubblicando sul sito developer la documentazione completa delle novità.