Apple sogna il suo cloud per sviluppatori con chip proprietari: la vera sfida a AWS e Google Cloud?

Apple sogna il suo cloud per sviluppatori con chip proprietari: la vera sfida a AWS e Google Cloud?

The Information ha rivelato che Apple avrebbe preso in considerazione la possibilità di lanciare un servizio cloud dedicato agli sviluppatori, basato sui chip Apple Silicon. Se dovesse vedere la luce, il progetto andrebbe a colpire direttamente i colossi del settore, come Amazon AWS, Google Cloud e Microsoft Azure.

Il nome in codice del progetto è Project ACDC, acronimo di “Apple Chips in Data Centers”. L’idea è semplice: mettere a disposizione degli sviluppatori dei server cloud alimentati dai chip che oggi fanno la differenza su iPhone e Mac. Questi chip hanno dimostrato non solo un’efficienza energetica superiore, ma anche prestazioni migliori nell’inferenza AI, ovvero nell’analisi dei dati tramite modelli già addestrati. La stessa tecnologia che Apple sta già utilizzando nei propri data center, ad esempio con Private Cloud Compute per la nuova Apple Intelligence e per i servizi come Siri, Foto e Apple Music.

Secondo quanto riportato da The Information, l’ipotesi sarebbe stata presa in considerazione soprattutto per il rapporto costi-prestazioni. I chip Apple, infatti, sono in grado di garantire un’inferenza AI molto più rapida e a costi inferiori rispetto ai tradizionali server con GPU Nvidia o chip Intel. Proprio il team di Siri è stato il primo a sperimentare questa infrastruttura, ottenendo risultati migliori in termini di accuratezza e riduzione dei costi.

Ma Apple non si sarebbe fermata qui. L’idea è quella di rendere questi server accessibili anche agli sviluppatori esterni, senza creare una classica rete di vendita enterprise come fanno Amazon e Microsoft. L’accesso sarebbe stato gestito dal team Developer Relations, offrendo un’esperienza più in stile Apple, più semplice e integrata per gli sviluppatori.

Tuttavia, il progetto sembra oggi in una fase di stallo, anche a causa dell’uscita dell’executive Michael Abbott, che lo aveva promosso internamente. Non è chiaro se il progetto ACDC sia ancora attivo, anche se le discussioni sarebbero proseguite almeno fino alla prima metà del 2024.

Tutto ciò rientra nella più ampia strategia di Apple volta a individuare nuove fonti di guadagno dai servizi. Mentre l’App Store è sotto la lente dei regolatori e la partnership miliardaria con Google rischia di naufragare a causa della causa intentata dal DOJ, la società di Cupertino cerca nuove strade. Un cloud per sviluppatori, costruito interamente su hardware proprietario, potrebbe rivelarsi una mossa perfetta: da un lato, darebbe ad Apple un nuovo canale per monetizzare la sua superiorità hardware; dall’altro, offrirebbe ai developer un’alternativa più efficiente rispetto ai classici cloud.

Il risultato sarebbe un ecosistema ancora più solido e competitivo, soprattutto in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta diventando centrale nello sviluppo di app e servizi.