Un’app creata al 95% da un’AI segna una svolta per lo sviluppo software
L’idea che un’intelligenza artificiale possa scrivere codice funzionante non è più fantascienza. È realtà. Ora che qualcuno ha deciso di spingere il concetto ai suoi limiti, il settore della programmazione potrebbe trovarsi di fronte a una trasformazione profonda.
Lo sviluppatore Indragie Karunaratne ha lanciato Context, un’app nativa per macOS il cui codice sorgente, composto da oltre 20.000 righe, è stato generato per il 95% da Claude Code, il nuovo agente AI sviluppato da Anthropic. Solo il 5% del codice è stato scritto a mano. In pratica, il contributo umano diretto si è limitato a circa un migliaio di righe.
Claude Code non è un semplice suggeritore integrato in un editor. Non si limita a completare le frasi o a proporre frammenti di codice. Si tratta di un agente intelligente che comprende un obiettivo, lo pianifica, scrive il codice necessario, lo testa e corregge eventuali errori in modo autonomo. Nel caso di Context, ha lavorato con Swift e SwiftUI, occupandosi persino degli script di automazione per il rilascio dell’app.
Karunaratne non è rimasto completamente fuori dal processo. Ha svolto il ruolo di guida e revisore, ma in modo molto simile a come un manager supervisionerebbe il lavoro di uno sviluppatore junior. Ha confermato che Claude non può competere con un programmatore d’élite, ma ha sottolineato che le sue capacità superano di gran lunga quelle di uno sviluppatore medio.
Ciò che lo ha colpito di più è stata la velocità. Karunaratne ha spiegato che è come se si assumesse uno sviluppatore senza alcuna conoscenza del progetto e lo si vedesse rilasciare una funzionalità completa pochi minuti dopo. L’AI si è dimostrata solo “discreta” con Swift, ma “brava” con SwiftUI. Eppure, il risultato finale è qualcosa che fino a un anno fa sembrava irrealizzabile.
Context è un’app altamente tecnica, progettata per testare e fare debug dei server MCP che consentono agli agenti AI di interagire con piattaforme progettate per gli esseri umani. Si tratta di un prodotto di nicchia, ma la sua origine rappresenta un caso di studio fondamentale per comprendere l’evoluzione dello sviluppo software.
Mentre figure come Bill Gates continuano a sostenere che il lavoro dello sviluppatore rimarrà saldamente in mano all’essere umano, l’esperienza di Karunaratne dimostra che questo futuro potrebbe arrivare molto prima del previsto.