Ray-Ban e Meta preparano due nuovi occhiali smart chiamati “Aperol” e “Bellini”
Il futuro degli occhiali smart Ray-Ban targati Meta inizia a delinearsi con sempre maggiore chiarezza. E le novità non mancano. In rete sono infatti emerse alcune immagini di quella che potrebbe essere la prossima generazione di questi dispositivi indossabili, e a quanto pare ci aspetta un’evoluzione decisa, tanto nel design quanto nelle funzioni legate all’intelligenza artificiale e all’autonomia.
Le indiscrezioni arrivano da un gruppo chiamato XR Research Institute, che ha pubblicato rendering dettagliati di due nuovi modelli interni, i cui nomi in codice sono decisamente familiari a chi apprezza l’aperitivo all’italiana: “Aperol” e “Bellini”. I riferimenti sembrano tutt’altro che casuali e coincidono con quanto riportato anche da altre fonti autorevoli, a conferma che Meta sta lavorando su due occhiali ben distinti tra loro. A differenza della linea attuale, dove lo stesso frame può ospitare lenti diverse, i modelli futuri potrebbero essere sviluppati direttamente con design dedicati. “Aperol” si presenta come un occhiale da sole, mentre “Bellini” ricorda una montatura da vista pensata per l’uso quotidiano. Quest’ultimo richiama da vicino il design “Headliner” già noto, a suggerire un’evoluzione estetica coerente con l’identità attuale.
Ma il vero salto in avanti non sarà solo esterno. Meta starebbe lavorando a una modalità chiamata “super sensing”, in grado di trasformare il comportamento dell’assistente AI integrato. Se oggi l’intelligenza artificiale funziona solo per una mezz’ora circa, in futuro potrà operare in background per ore. Questo permetterebbe agli occhiali di offrire suggerimenti proattivi, basati sul contesto. Potrebbero ad esempio ricordare di prendere le chiavi prima di uscire di casa o suggerire di comprare il latte quando si passa davanti a un negozio. La direzione è chiara: rendere l’AI qualcosa che accompagna l’utente con naturalezza e discrezione.
Meta starebbe anche testando l’integrazione di una funzione di riconoscimento facciale. In prospettiva, questo significherebbe ricevere un aiuto concreto per ricordare il nome di una persona incontrata raramente o per distinguere rapidamente i volti in ambienti affollati. È una prospettiva affascinante, ma anche delicata, che solleverà senza dubbio domande legate alla privacy.
Il miglioramento dell’autonomia è un tassello essenziale in questo percorso. Per supportare funzioni avanzate come il riconoscimento di oggetti, la traduzione in tempo reale o l’analisi della scena, serve una batteria in grado di reggere l’intera giornata. I nuovi modelli dovrebbero colmare questo limite della generazione attuale, offrendo un’esperienza più continua e fluida.
Al momento, non ci sono certezze sulla data di uscita. Alcuni insider parlano di un possibile lancio già entro la fine del 2025, mentre altre fonti più caute rimandano tutto al 2026. Quel che è certo è che non vanno confusi con il progetto “Hypernova” – noto anche come “Celeste” – che riguarda occhiali con un display HUD integrato, pensati per un utilizzo completamente diverso e con un prezzo superiore ai 1.000 euro.
I Ray-Ban Meta “Aperol” e “Bellini”, invece, dovrebbero rimanere nella fascia compresa tra i 300 e i 500 euro, mantenendo quell’approccio accessibile che ha permesso ai modelli attuali di ritagliarsi una nicchia tra tecnologia e moda.