Addio mouse: il bracciale Meta leggerà i gesti della mano
Da anni si lavora a sistemi che permettano di interagire con i computer in modo più naturale, superando mouse e tastiera. Ora, secondo un progetto appena pubblicato su Nature, Meta potrebbe aver fatto un passo davvero concreto in questa direzione.
Un suo team interno ha sviluppato un bracciale neuromotorio capace di leggere l’intenzione del movimento, ancora prima che venga compiuto. Una tecnologia che potrebbe rivoluzionare l’esperienza utente, ma anche offrire nuove possibilità a persone con disabilità motorie o muscolari.
Il dispositivo non rileva il movimento fisico, ma intercetta i segnali nervosi elettrici inviati dal cervello attraverso il polso. Grazie a sensori sEMG (elettromiografia di superficie), il bracciale capta queste informazioni e le traduce in tempo reale in comandi digitali, come spostare un cursore, cliccare, selezionare o scrivere.
La vera novità sta però nell’approccio. La tecnologia sviluppata da Meta, chiamata sEMG-RD, si differenzia dai tentativi passati per un dettaglio cruciale: non richiede alcuna calibrazione personalizzata. Questo era da sempre uno dei maggiori limiti delle interfacce neuromotorie, ma Meta ha trovato una soluzione.
Attraverso i Reality Labs, l’azienda ha raccolto dati da migliaia di persone e addestrato una rete neurale in grado di interpretare gli impulsi nervosi di qualsiasi utente, senza configurazioni manuali. Un po’ come se, per usare un mouse o una tastiera, non servisse più alcun setup: indossi il bracciale, e funziona.
I risultati sono sorprendenti. Basta un gesto come il “pizzico” delle dita o lo scorrimento del pollice per navigare in un’interfaccia. Inoltre, il sistema riconosce la scrittura a mano nell’aria e la trasforma in testo. La velocità? Circa 20,9 parole al minuto, contro le 36 medie su una tastiera smartphone. Niente male per una tecnologia ancora in fase sperimentale.
Il progetto è guidato da Thomas Reardon, direttore delle interfacce neuromotorie di Meta, e nasce dai prototipi che l’azienda aveva già mostrato nel 2021. Si inserisce perfettamente nella visione a lungo termine del gruppo per il futuro della realtà aumentata, in cui dispositivi come questo bracciale potrebbero diventare la norma.
E guardando oltre, le prospettive sono ancora più ambiziose. Si parla di controlli avanzati per joystick e fotocamere, di dispositivi ancora più sensibili e facili da usare, fino a forme d’interazione mai viste prima, così nuove da non avere nemmeno un nome.