Fuga di cervelli in Apple sull’AI, si parla di crisi interna
Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le segnalazioni di figure chiave dell’intelligenza artificiale che hanno lasciato Apple, ma l’ultima ondata di dimissioni fa pensare a un problema ben più profondo di quanto si pensasse inizialmente.
Secondo una società di reclutamento specializzata, si starebbe verificando una vera e propria crisi di fiducia all’interno del team di intelligenza artificiale di Cupertino, tanto che i rivali avrebbero iniziato a considerare Apple come un terreno di caccia libero per accaparrarsi i suoi ingegneri migliori.
Tutto è iniziato un mese fa, quando si è saputo che Ruoming Pang, uno dei dirigenti AI di punta di Apple, aveva lasciato l’azienda per entrare in Meta. Pang era arrivato da Google nel 2021 e coordinava un team di circa 100 persone, responsabile dello sviluppo dei modelli alla base delle funzioni di Apple Intelligence, come Genmoji, le notifiche prioritarie e il riassunto dei testi direttamente sul dispositivo. La sua uscita ha rappresentato un duro colpo per le ambizioni di Apple di sviluppare modelli AI competitivi internamente.
Già allora, Bloomberg aveva ipotizzato che altri membri del team potessero seguirlo e la previsione si è avverata in meno di due settimane. Dopo l’arrivo di Pang, Meta ha assunto anche due suoi ex colleghi: Mark Lee e Tom Gunter, figure centrali del gruppo Foundation Models di Apple, sono entrati a far parte del team Superintelligence Labs di Meta.
Secondo il Financial Times, il danno sarebbe ancora più ampio. Il quotidiano economico ha riportato che Apple avrebbe perso una dozzina di membri del suo team AI, tra cui alcuni dei suoi migliori ricercatori. Il motivo sarebbe l’incapacità dell’azienda di rimanere competitiva in una delle più feroci battaglie per il reclutamento di talenti dell’intera Silicon Valley.
Anche OpenAI si è unita alla caccia dei talenti, assumendo Brandon McKinzie e Dian Ang Yap, entrambi ricercatori esperti di foundation models di Apple.
Aaron Sines, direttore della società di reclutamento Razoroo, ha dichiarato:
“La partenza di Ruoming Pang è enorme e manda il segnale di una crisi di fiducia su ciò che sta per arrivare”. Ha poi aggiunto che molti clienti dell’azienda stanno dicendo: “Ehi, guardate Apple, è caccia aperta”.
Il Wall Street Journal ha osservato che le principali aziende del settore dell’intelligenza artificiale stanno tutte registrando un aumento netto del numero di ingegneri e ricercatori, mentre Apple sembra fare eccezione. Ed è qui che, secondo gli analisti, risiede il vero pericolo. Se i migliori esperti di IA iniziano ad andarsene perché pensano che Apple sia troppo indietro rispetto alla concorrenza, l’azienda rischia di perdere proprio il talento di cui avrebbe bisogno per colmare il divario.