Apple sceglie Google Gemini per rivoluzionare Siri: debutto previsto nel 2026
Apple sta preparando il più grande rinnovamento di Siri dalla sua nascita nel 2010 e, secondo quanto riportato di recente, sta collaborando con Google per integrare Gemini, il modello di IA sviluppato dal colosso di Mountain View, come motore della prossima generazione dell’assistente vocale.
È stato siglato un accordo formale affinché Apple possa valutare e testare il modello di IA creato da Google per potenziare Siri. Questa decisione arriva dopo il via libera di una storica sentenza che permette ad Apple di continuare a ricevere ingenti ricavi dal motore di ricerca Google, predefinito su Safari.
L’iniziativa rientra nel progetto più ampio “Apple Intelligence”, annunciato a giugno 2024, e punta a lanciare la nuova versione di Siri non prima della primavera del 2026. La novità essenziale consiste nell’adozione di una versione personalizzata di Gemini che girerà però sui server Apple, preservando così la privacy e la sicurezza degli utenti, aspetto imprescindibile per Cupertino. Come sottolineato dai rapporti, la componente AI che gestirà i dati degli utenti rimarrà sempre sui server e sui modelli proprietari Apple, mentre i modelli Google opereranno sulla piattaforma Apple Private Cloud Compute.
Tuttavia, non si tratta di una scelta definitiva: Apple sta ancora testando modelli AI sviluppati internamente, così come soluzioni di OpenAI e Anthropic. Tuttavia, la partnership con Google rappresenta un passo cruciale per ridurre il ritardo accumulato da Siri rispetto ai suoi concorrenti, come Alexa e Google Assistant, che da tempo dispongono di capacità di intelligenza artificiale generativa avanzate e di sistemi di gestione delle richieste complesse.
Un elemento interessante riguarda il nuovo prodotto AI che Apple sta sviluppando e che si chiama “World Knowledge Answers“. Si tratta di uno strumento di ricerca web potenziato dall’intelligenza artificiale, destinato a essere integrato in Siri e in grado di fornire risposte sintetiche e arricchite da contenuti multimediali quali testi, immagini e video. Questo progetto potrebbe utilizzare i modelli AI di Google Gemini come supporto tecnologico.
La partnership presenta però delle implicazioni di grande rilievo. Da un lato, l’utilizzo di Gemini garantisce qualità e innovazione, evitando a Apple l’umiliazione di rilasciare un prodotto AI mediocre; dall’altro, l’affidarsi a un concorrente diretto come Google solleva dubbi sulla narrativa di Apple come custode della privacy e dell’indipendenza tecnologica. Ciò potrebbe non solo cambiare l’esperienza dell’utente, ma anche influire sul marchio Apple, storicamente attento al controllo totale della propria tecnologia.
Per quanto riguarda le acquisizioni alternative, Apple ha escluso la possibilità di acquistare Perplexity, una startup specializzata nell’uso di modelli AI di terze parti per i prodotti di ricerca, un’opzione che era stata presa in considerazione quando si temeva la fine dell’accordo con Google.