Apple potrebbe disattivare la trasparenza sul tracciamento delle app in Europa

Apple potrebbe disattivare la trasparenza sul tracciamento delle app in Europa

Apple ha avvertito che potrebbe essere costretta a disattivare la trasparenza sul tracciamento delle app (App Tracking Transparency (ATT) in Europa). La dichiarazione arriva direttamente da un portavoce dell’azienda, che ha parlato con l’agenzia di stampa tedesca DPA. Secondo Apple, la decisione sarebbe conseguenza di intense pressioni politiche e industriali in paesi come Germania e Italia, dove le autorità stanno indagando sull’impatto concorrenziale della funzione.

L’App Tracking Transparency è stata introdotta nel 2021 per offrire agli utenti il controllo su come le app tracciano le loro attività tra servizi diversi. Con l’arrivo di questa funzione, il tracciamento pubblicitario è calato in modo netto, con studi che parlano di un calo del 54,7% negli Stati Uniti. Per Apple, questo era un passo decisivo verso una gestione più etica della privacy, ma non tutti l’hanno vista così.

Dopo il lancio della trasparenza sul tracciamento delle app, diverse aziende e gruppi del settore pubblicitario hanno accusato Apple di comportamento anticoncorrenziale, sostenendo che la società avrebbe applicato regole più rigide ai concorrenti rispetto alle proprie app. In Germania, il Bundeskartellamt, l’autorità antitrust, ha ritenuto in una prima valutazione che ATT potrebbe danneggiare la concorrenza.

Apple ha già affrontato sanzioni anche in Francia, dove la funzione è stata considerata uno strumento potenzialmente sbilanciato a favore dei servizi interni dell’azienda. Tuttavia, Apple continua a respingere ogni accusa, ribadendo che anche i propri servizi, come Siri, Mappe e FaceTime, rispettano standard di privacy ancora più alti di quelli imposti agli sviluppatori terzi.

In una nota ufficiale, Apple ha dichiarato che le pressioni in Germania, Italia e altri paesi europei potrebbero costringerla a sospendere l’App Tracking Transparency, con un danno diretto ai consumatori. L’azienda sostiene che la funzione sia un pilastro della sua filosofia sulla privacy e che le azioni dei regolatori finirebbero per favorire gli inserzionisti pubblicitari a discapito degli utenti.

Secondo Apple, il problema non è la concorrenza, ma la volontà di alcuni gruppi industriali di proteggere un modello di business basato sulla raccolta aggressiva dei dati. Per questa ragione, la società di Cupertino avrebbe deciso di reagire pubblicamente, cercando di far capire che la questione riguarda più la tutela della privacy che il mercato pubblicitario.

Resta ancora da capire come si evolverà la situazione e se davvero Apple sarà costretta a disattivare la funzione in Europa. La funzione è diventata un simbolo della strategia di Apple in tema di sicurezza dei dati, e la sua sospensione rappresenterebbe un passo indietro significativo.

Al momento, la società sembra determinata a difendere il suo approccio, ma la decisione finale potrebbe dipendere dalle autorità europee e dalle indagini ancora in corso.