Meta contro l’UE: Zuckerberg chiede supporto a Trump per contrastare le sanzioni

Meta contro l’UE: Zuckerberg chiede supporto a Trump per contrastare le sanzioni

Mark Zuckerberg ha rivolto un appello alla nuova amministrazione del presidente Donald Trump affinché intervenga contro le rigide politiche antitrust dell’Unione Europea. Negli ultimi vent’anni, l’UE ha imposto sanzioni per oltre 30 miliardi di dollari alle aziende tecnologiche americane, penalizzando colossi come Meta, Google e Amazon.

In un’intervista al celebre podcast The Joe Rogan Experience, Zuckerberg ha sottolineato il valore strategico della supremazia tecnologica statunitense, descrivendo le sanzioni europee come una forma di protezionismo mascherato da regolamentazione.

“Avere alcune delle aziende più forti del mondo tra le proprie fila è un vantaggio strategico per gli Stati Uniti,” ha dichiarato Zuckerberg, aggiungendo che queste politiche rappresentano “quasi un dazio” imposto alle società americane.

Zuckerberg non ha risparmiato critiche all’amministrazione uscente di Joe Biden, accusandola di non aver preso provvedimenti concreti per contrastare le restrizioni imposte dall’Europa.

“Se un altro Paese ostacolasse un settore strategico per noi, il governo americano troverebbe un modo per esercitare pressioni,” ha affermato, sottolineando la mancanza di supporto da parte di Washington al settore tecnologico.

Lo scorso anno, Meta è stata multata dall’UE per 797 milioni di euro per presunte violazioni delle regole antitrust legate ai servizi pubblicitari. Secondo Zuckerberg, questo episodio evidenzia come le normative europee finiscano per penalizzare le aziende statunitensi, minandone il ruolo di leader globali.

Le dichiarazioni di Zuckerberg giungono in un momento di significativi cambiamenti per Meta. La società ha recentemente annunciato la fine del programma di fact-checking di terze parti, sostituendolo con un sistema basato sulle “note della comunità”, simile a quello adottato da X.

Questa decisione è stata interpretata da molti come un segnale di apertura verso l’amministrazione Trump e un tentativo di rispondere alle critiche dei Repubblicani, che negli ultimi anni hanno accusato Meta di censura e di avere una visione politica di parte.

Inoltre, Meta ha annunciato la chiusura dei programmi dedicati alla diversità, equità e inclusione (DEI), giustificando la scelta con la necessità di adeguarsi al “nuovo contesto legale e politico”. Questi cambiamenti sembrano riflettere una possibile convergenza con l’approccio deregolamentare promosso dal Partito Repubblicano e dalla visione politica di Trump.