Apple è un gatekeeper e dovrà accettare Store alternativi entro il 5 Marzo ma forse c’è una scappatoia

Apple è un gatekeeper e dovrà accettare Store alternativi entro il 5 Marzo ma forse c’è una scappatoia

L’Unione Europea si è finalmente espressa ed ha individuato i primi 7 gatekeeper, ovvero le aziende più grosse ed influenti che dovranno sottostare al Digital Markets Act (DMA) approvato la scorsa estate ed entrato in vigore a Novembre.

Il DMA è un atto legislativo antitrust dell’Unione Europea rivolto ai giganti della tecnologia. L’obiettivo è quello di aumentare la concorrenza nel settore, cosa che si può ottenere soltanto dando a tutti le stesse possibilità, incluse le nuove startup.

Per capirci bene, se domani avessi intenzione di creare una nuova applicazione di messaggistica, probabilmente nessuno sarebbe interessato ad installarla perchè miliardi di utenti utilizzano già WhatsApp, iMessage e così via. Grazie a questa legge tutta europea, le aziende più grosse dovranno fornire l’interoperabilità ovvero la possibilità di ricevere i messaggi inviati dalla mia applicazione anche su WhatsApp o altro e, allo stesso modo, se io ho scelto di non installare WhatsApp dovrò essere in grado di ricevere i messaggi di risposta direttamente sulla mia applicazione.

Oltre al concetto di interoperabilità tra le applicazioni di messaggistica, il DMA affronta anche l’argomento degli Store alternativi da cui installare applicazioni e metodi di pagamento esterni a quelli ufficiali dei sistemi operativi.

La lista dei primi 7 gatekeeper include:

Alphabet (Google)
Amazon
Apple
ByteDance
Meta
Microsoft
Samsung

Era inevitabile che Apple ne facesse parte in quanto per essere considerati gatekeeper basta aver fatturato almeno 7,5 miliardi di euro all’anno in Europa ed aver avuto almeno 45 milioni di utenti attivi mensili.

Apple avrà fino al 5 Marzo 2024 per conformarsi al DMA e quindi per introdurre il sideloading delle applicazioni, cosa che già ci aspettavamo con iOS 17 ma che invece non è presente nelle attuali versioni beta.

Siamo sicuri che Apple aspetterà fino all’ultimo momento prima di essere costretta ad uniformarsi alle regole ma nel frattempo l’azienda cercherà ancora di opporsi in tribunale sfruttando una clausola sulla quale si potrà dibattere per mesi.

Sostanzialmente quello che l’Unione Europea dichiara molto chiaramente è che andrà sempre garantita l’integrità del software e dell’hardware, ovvero che qualora qualche “applicazione alternativa” compromettesse la sicurezza, il corretto funzionamento o l’integrità del sistema operativo o il dispositivo stesso, l’azienda avrebbe il diritto di non abilitare il sideload.

Con il sideload si potrebbero installare ufficialmente applicazioni come Cydia o il vecchio Installer oltre che l’AltStore e simili. I primi sono programmi attraverso i quali è possibile installare del software che può modificare il sistema operativo, gli altri vengono utilizzati per diffondere materiale pirata. Apple si batte da anni per mantenere il sistema chiuso proprio a causa dell’esposizione a problemi di sicurezza e probabilmente, in qualche modo, l’azienda potrebbe spuntarla sottraendosi a quest’obbligo.