Non arriverà alcun store alternativo di Meta su iPhone
Nell’ultimo annuncio dei risultati finanziari del quarto trimestre 2023 di Meta, il CEO Mark Zuckerberg ha condiviso il suo scetticismo riguardo alle proposte di Apple per adeguarsi alla legislazione antitrust del Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea. Zuckerberg ha dichiarato che dubita che gli sviluppatori opteranno per le nuove condizioni “onerose” stabilite da Apple nell’UE.
Durante la presentazione dei risultati fiscali del quarto trimestre 2023 di Meta, Zuckerberg ha condiviso con gli investitori alcune considerazioni sulle proposte di Apple relative al DMA. L’esecutivo ritiene che le nuove regole siano “così onerose” che non vede come gli sviluppatori possano optare per i nuovi modelli di business suggeriti dall’azienda come alternative a quelli attuali.
Il CEO ha suggerito che nemmeno Meta opterà per le nuove condizioni di Apple nell’UE così come.
“Non credo che la questione Apple avrà qualche impatto su di noi perché penso che, nel modo in cui l’hanno implementata, sarei molto sorpreso se qualche sviluppatore scegliesse di utilizzare gli store di app alternativi”, ha dichiarato l’esecutivo.
“Hanno reso tutto così oneroso, così in contrasto con l’intento della regolamentazione dell’UE, che penso che sarà molto difficile per chiunque – anche noi stessi – prendere seriamente in considerazione ciò che stanno facendo,” ha aggiunto.
Le nuove regole e le implicazioni per gli sviluppatori
Per riassumere, Apple permetterà agli sviluppatori nell’UE di optare per nuove condizioni che riducono la commissione al 17% (o al 10% per coloro che fanno parte del programma per le piccole imprese). Questo è un taglio significativo rispetto alla tradizionale commissione del 30% addebitata da Apple per ogni vendita effettuata attraverso l’App Store. Tuttavia, c’è una cattura.
Coloro che scelgono questo modello dovranno pagare una Core Technology Fee (CTF) di 0.50€ per ogni installazione annuale dopo che l’app raggiunge più di 1 milione di installazioni. E anche se lo sviluppatore sceglie di distribuire un’app al di fuori dell’App Store di Apple, l’azienda addebiterà comunque il CTF.
Il problema è che gli sviluppatori sostengono che le app popolari finirebbero per pagare la stessa somma o addirittura di più ad Apple, considerando la tassa di 0.50€ per ogni installazione annuale dell’app. Inoltre, gli sviluppatori di app gratuite che superano il milione di installazioni dovrebbero comunque pagare una somma considerevole ad Apple.
Non sorprendentemente, il CEO di Epic Games, Tim Sweeney, ha criticato le modifiche definendole uno “schema anti-competitivo pieno di tariffe inutili”. Altre aziende come Microsoft, Spotify e Mozilla hanno anch’esse espresso il loro dissenso alle proposte di Apple.
L’UE deve ancora commentare le proposte di Apple, ma ha avvertito che le sta studiando e “non esiterà ad agire con decisione” contro l’azienda se necessario. Il DMA entrerà in vigore il 7 marzo, e Apple sostiene che iOS 17.4 sarà disponibile al pubblico con le modifiche richieste prima di tale data.